Linee Guida per ingaggiare positivamente i pazienti durante la Consulenza Gratuita di 15 minuti
Martina Paglia
Ultimo aggiornamento un mese fa
Sia che la consulenza avvenga in presenza o online, è fondamentale creare uno spazio confortevole e privo di distrazioni. Accogli il paziente con tono gentile e rassicurante:
“Benvenuto/a, sono davvero felice che tu abbia deciso di fare questo primo passo.”
Un ambiente accogliente favorisce la fiducia e la disponibilità all’ascolto (Gonzalez et al., 2010).
Pratica l’ascolto attivo durante tutta la consulenza: annuisci, mantieni il contatto visivo (anche via webcam), e rispondi con frasi come:
“Capisco…”, “Dimmi di più…”
Questo atteggiamento trasmette empatia e stimola l’apertura del paziente (Rogers, 1961).
Inizia la conversazione con domande aperte per comprendere meglio le motivazioni del paziente:
“Cosa ti ha spinto a cercare supporto proprio adesso?”
“Cosa ti aspetti da un percorso psicologico?”
Questo approccio favorisce l’espressione emotiva e aiuta a raccogliere informazioni preziose (Miller & Rollnick, 2013).
Anche in una consulenza breve, è utile identificare gli obiettivi principali del paziente:
“Dalle cose che mi hai raccontato, possiamo concentrarci su questi aspetti. Ti sembra utile?”
Definire un possibile orientamento terapeutico rafforza l’ingaggio (De Jong & Berg, 2013).
Mostra empatia e legittima le emozioni espresse dal paziente:
“Capisco che non dev’essere facile parlarne.”
“È del tutto normale sentirsi così in queste situazioni.”
La validazione emotiva rinforza il legame terapeutico (Linehan, 1993).
Spiega come funziona la terapia con te: durata delle sedute, modalità di lavoro, frequenza, pagamento, cancellazioni. Ad esempio:
“Le sedute durano 50 minuti e si svolgono online. Possiamo pianificarle settimanalmente, ma c’è flessibilità in base alle tue esigenze.”
Essere chiari riduce l’incertezza e rafforza la motivazione (Wampold, 2001).
Spiega in modo semplice qual è il tuo approccio:
“Ti accompagnerò nel percorso, lavorando con te per comprendere meglio le difficoltà e trovare strategie per affrontarle.”
Questo contribuisce a costruire un quadro chiaro e rassicurante (Norcross, 2011).
Invita il paziente a porre domande in qualsiasi momento:
“Se hai dubbi o curiosità su come lavoro o sul percorso, sentiti libero/a di chiedere.”
Questo stimola il dialogo e rafforza la collaborazione (Haidet et al., 2009).
Anche se la consulenza gratuita ha una durata prevista di 15 minuti, mostrare flessibilità, quando il paziente ha bisogno di qualche minuto in più per sentirsi accolto o per chiarire dubbi importanti, può fare una grande differenza.
Secondo i nostri dati interni, i terapeuti che sanno estendere la consulenza di pochi minuti in caso di necessità creano un impatto positivo più duraturo.
Questo gesto trasmette attenzione, disponibilità e professionalità.
Naturalmente, questa estensione deve essere equilibrata e sostenibile, ma anche pochi minuti in più, quando richiesti, possono rafforzare la relazione.
Concludi con un riassunto e una proposta concreta:
“Abbiamo toccato alcuni punti importanti. Se pensi che possa esserti utile, possiamo fissare il primo appuntamento.”
Dare un orientamento chiaro e positivo aumenta la probabilità che il paziente scelga di iniziare il percorso (Patterson & Shaughnessy, 1996).
Invita il paziente a condividere le sue impressioni:
“Com’è andata questa consulenza per te? C’è qualcosa che avresti voluto approfondire?”
Il feedback è uno strumento prezioso per migliorare continuamente il proprio approccio (Miller, 1995).
- Paziente confuso o inesperto
Rassicurare con tono semplice:
“È normale avere dubbi, sono qui per aiutarti a capire come funziona il percorso.”
- Paziente scettico o con riserve
Validare e spiegare:
“Capisco i tuoi dubbi, e posso spiegarti come la terapia può aiutarti concretamente.”
- Paziente con esperienze negative precedenti
Riconoscere senza giudizio:
“Mi dispiace che tu abbia avuto esperienze difficili, possiamo lavorare insieme con un approccio diverso.”
La consulenza gratuita di 15 minuti è un momento chiave nel processo terapeutico. Non è solo un colloquio preliminare: è un'opportunità per instaurare una connessione autentica, ascoltare senza giudizio, e offrire chiarezza.
Essere accoglienti, presenti, empatici e, quando serve, flessibili nella gestione del tempo, aiuta il paziente a sentirsi visto, capito e valorizzato. Ed è proprio da lì che inizia ogni percorso terapeutico di successo.
Riferimenti
- De Jong, P., & Berg, I. K. (2013). Interviewing for Solutions. Cengage Learning.
- Gonzalez, A., et al. (2010). Impact of Physical Environment on Patient Satisfaction in Outpatient Services. Journal of Healthcare Management.
- Haidet, P., et al. (2009). Do the Patient and Physician Speak the Same Language? A Study of the Effects of Patient and Physician Communication on Patient Satisfaction and Quality of Care. Archives of Internal Medicine.
- Linehan, M. M. (1993). Cognitive-Behavioral Treatment of Borderline Personality Disorder. Guilford Press.
- Miller, W. R., & Rollnick, S. (2013). Motivational Interviewing: Helping People Change. Guilford Press.
- Miller, W. R. (1995). The Development of Motivational Interviewing. Journal of Consulting and Clinical Psychology.
- Norcross, J. C. (2011). Psychotherapy Relationships That Work: Evidence-Based Responsiveness. Oxford University Press.
- Patterson, J. L., & Shaughnessy, M. F. (1996). The Clinical Use of Feedback. Clinical Psychology Review.
- Wampold, B. E. (2001). The Great Psychotherapy Debate: Models, Methods, and Findings. Mahwah, NJ: Lawrence Erlbaum Associates.